

Il futuro è già qui ma non per tutti.
La rivoluzione silenziosa che sta cambiando tutto: i grandi giocano con investimenti milionari. I piccoli si arrangiano.
Ecco perchè il margine dei grandi player aumenta e questo ti riguarda molto da vicino.
Ciao 😀
grandi complimenti per aver aperto anche la seconda newsletter di Next Destination, la nuova iniziativa editoriale che vuole accompagnare tutti gli imprenditori turistici moderni e di buona volontà verso il futuro un passo alla volta.
Se ti sei perso il numero 0 con un focus sui costi che aumentano ed un tutorial per tenerli sotto controllo sempre, ——> VAI QUI
A proposito, sei riuscito ad analizzare i costi come spiegato nel nostro tutorial?
Facci sapere se ci sono difficoltà o se ti è stato utile.
Oppure se hai scoperto cose che vuoi comunicarci.
Ora iniziamo il lungo viaggio di oggi denso di informazioni utili e spunti per riflettere e soprattutto agire.
Come sempre leggi fino alla fine perché c’è davvero tanto e sarebbe un peccato cestinare senza nemmeno capire cosa ti offriamo.
Benvenuto a bordo. Iniziamo.
Se tutto questo non ti interessa siamo felicissimi di non riempire la tua casella di posta per cui clicca sul pulsante qui sotto per salutarci.
Grazie in ogni caso e buon viaggio. 👋
⚠️🎧 Se preferisci ascoltare allora goditi la chiacchierata approfondita dei due nostri collaboratori (artificiali of course!)
I NUMERI PARLANO
Di cosa parliamo
Due parole sul giusto approccio per abbracciare l'AI nel turismo
Se pensi che l'intelligenza artificiale sia una moda passeggera o uno strumento riservato solo ai colossi del web, fermati un attimo. Perché mentre leggi queste righe, i tuoi potenziali clienti stanno già usando ChatGPT, Google Gemini e altri assistenti AI per pianificare le loro vacanze. E se la tua agenzia o il tuo tour operator non compare in quelle conversazioni digitali, semplicemente non esisti.
Loro stanno già guadagnando di più e accaparrandosi sempre più clienti. E se loro hanno più clienti qualcuno ne avrà di meno…
Indovina chi! ☹️
Seth Godin, uno dei massimi esperti di marketing etico, ci ricorda che "il marketing efficace non riguarda le tecnologie che usi, ma il permesso che ottieni". Nel contesto dell'AI turistica, questo significa costruire una presenza digitale autorevole che gli algoritmi possano trovare, comprendere e raccomandare. Non si tratta di combattere la tecnologia, ma di capire come farsi trovare dai nuovi motori di scoperta turistica basati su intelligenza artificiale generativa.
Google ha pubblicato recentemente una guida specifica per imprenditori turistici sul mindset AI-first, identificando tre pilastri fondamentali:
mentalità sperimentale (testare senza paura di sbagliare),
approccio data-driven (decisioni basate su dati concreti)
visione predittiva (anticipare i bisogni invece di reagire).
Il primo passo concreto?
Smettere di pensare all'AI come "qualcosa di complicato per informatici" e iniziare a vederla come un assistente marketing instancabile che lavora 24/7 per migliorare customer experience, ottimizzare contenuti, personalizzare offerte e analizzare dati.
E non limitarti solo al marketing. Pensa alla opportunità di avere un secondo cervello, potenziato, che può sapere tutto e spiegarti tutto…
💣L’AI nelle imprese turistiche italiane
Partiamo dai numeri: , i dati sul turismo italiano parlano chiaro: siamo in una fase di transizione critica tra consapevolezza e adozione effettiva dell'intelligenza artificiale.
Solo il 14,6% delle agenzie di viaggio e il 16,7% delle strutture ricettive italiane presenta un livello di digitalizzazione avanzata.
Tradotto: meno di un'impresa turistica su cinque ha pienamente integrato soluzioni digitali sofisticate nei propri processi. Eppure, il 72% delle PMI turistiche dichiara di utilizzare già dati digitali per guidare decisioni strategiche, dimostrando che la cultura del dato sta prendendo piede, anche se lentamente.
Il report Adobe "2025 AI and Digital Trends" rivela uno scenario ancora più sorprendente: il 65% degli executive considera AI e predictive analytics essenziali per fidelizzare clienti e aumentare engagement. Tuttavia, solo il 12% delle organizzazioni turistiche ha soluzioni AI con ROI dimostrato.
Questo gap tra aspettative e risultati concreti rappresenta sia il problema che l'opportunità per chi decide di agire ora.
Sul fronte della personalizzazione dell'esperienza cliente, i numeri sono impietosi: il 71% dei consumatori si aspetta che i brand turistici anticipino i loro bisogni, ma solo il 34% delle imprese riesce effettivamente a farlo.
Questo gap del 37% è dove si gioca la partita competitiva dei prossimi anni.
Interessante notare come l'automazione del customer journey sia ancora largamente sottoutilizzata: il 74% delle imprese non ha automatizzato completamente le raccomandazioni personalizzate, il 76% non ha automatizzato il supporto clienti, e l'83% non automatizza la riattivazione di clienti dormienti.
⚠️Perché l'AI viene sottoutilizzata? I 5 ostacoli principali
Se i benefici sono così evidenti, perché solo una minoranza di imprese turistiche italiane sta davvero sfruttando l'intelligenza artificiale al massimo?
La risposta sta in cinque barriere principali che dobbiamo smontare una per una.
1. Mancanza di competenze digitali adeguate
In Italia solo il 46% della popolazione possiede competenze digitali di base, e questo si riflette drammaticamente sul personale delle imprese turistiche. Molti imprenditori non sanno da dove iniziare, quali strumenti scegliere, come integrare l'AI nei processi esistenti.
2. Frammentazione dei dati (i famosi "silos")
Il 76% delle aziende turistiche segnala che dati sparsi e non integrati impediscono la personalizzazione real-time. Hai dati di prenotazione su un sistema, analytics su Google, CRM su un'altra piattaforma, social insights altrove. L'AI ha bisogno di dati unificati per funzionare efficacemente.
3. Budget limitati e ROI poco chiaro
Il 48% delle imprese turistiche cita il budget come barriera principale all'adozione AI. Molti imprenditori non vedono il ritorno sull'investimento perché non hanno framework di misurazione adeguati. Il 64% delle aziende con ROI provato da soluzioni AI ha prima completato un sistema di misurazione del ritorno.
4. Resistenza culturale e paura del cambiamento
Il 52% delle organizzazioni con AI implementata lotta con cambiamenti culturali interni. Dipendenti che temono di essere sostituiti, imprenditori abituati a "fare come si è sempre fatto", diffidenza verso l'automazione. Tony Robbins, esperto di psicologia motivazionale, sostiene che "il cambiamento è inevitabile, la crescita è opzionale". Le imprese turistiche di successo stanno comunicando internamente che l'AI è uno strumento di potenziamento del personale, non di sostituzione: il 69% degli executive pianifica aumenti di budget per talento umano accanto agli investimenti AI.
5. Complessità percepita e mancanza di casi d'uso chiari
Il 47% delle aziende fatica a trovare use case pratici e budget per l'AI generativa. Molti imprenditori turistici pensano: "Ok, ma nella mia realtà come si applica?". La verità è che esistono già decine di applicazioni concrete: chatbot pre-vendita che qualificano lead 24/7, sistemi di raccomandazione personalizzata per pacchetti viaggio, automazione email marketing con contenuti dinamici, analisi sentiment recensioni, pricing dinamico basato su domanda predittiva.
🧲Attenzione: anche i tuoi clienti usano ChatGPT! Quindi sei fregato?
Tieni a mente la parola chiave: “modello di business”.
Qui arriviamo al punto cruciale, quello che molti imprenditori turistici stanno sottovalutando pericolosamente: i tuoi clienti stanno già usando l'intelligenza artificiale per pianificare viaggi, e lo stanno facendo senza passare dal tuo sito web.
Un viaggiatore tipo nel 2025 non inizia più la ricerca su Google digitando "tour operator Toscana" o "vacanze Maldive". Apre ChatGPT, Perplexity, Google Gemini o Claude e scrive: "Crea un itinerario di 7 giorni in Toscana per famiglia con bambini piccoli, budget medio, interesse per cibo e cultura". In pochi secondi riceve un piano dettagliato con suggerimenti personalizzati.
Poi, forse, va a cercare qualche fornitore specifico. Se ha tempo prenota tutto quello che serve.
Tra molto poco lo farà il suo agente (ma non di viaggio!), un agente Ai, capacità già molto abili presenti nelle più diffuse intelligenze artificiali.
I numeri confermano questa rivoluzione silenziosa: il 29% degli italiani ha usato AI per scoprire destinazioni nel 2025 (+77% vs 2024). Tra Gen Z la percentuale sale al 52%, tra Millennials al 40%. Ma attenzione: la crescita più esplosiva riguarda Boomer (+111%) e Gen X (+85%). Non sono più "solo i giovani smanettoni": è trasversale.
Quindi per farla breve: sul web c’è tutto.
Se il tuo modello di business è fondato sulle informazioni (es. non ti dico il nome dell’albergo fino a quando non prenoti… altrimenti lo prenoti da solo e mi aggiri…) dovevi già essere fallito ieri.
Se il tuo servizio può essere aggirato facilmente o svolto meglio dai nuovi strumenti, la tua impresa non ha più ragione di esistere.
⚰️Quali modelli di business turistici sono a rischio?
Agenzie viaggio tradizionali senza presenza digitale strutturata
Se il tuo valore aggiunto è solo "ti faccio io la ricerca/biglietto/prenotazione", l'AI lo fa meglio, gratis e in 30 secondi. Le agenzie che sopravviveranno sono quelle che offrono consulenza esperta, accesso esclusivo, curatela personalizzata e relazione umana che l'AI non può replicare. Valuta una riflessione profonda e metti a dura prova il tuo modello di business per capire se ha ancora senso oppure è necessario cambiare…
Tour operator con offerte standardizzate non differenziate
Se vendi pacchetti "3 stelle Sharm El Sheikh all inclusive" uguali a 500 competitor, l'AI confronterà solo il prezzo. Chi vince? Amazon del turismo. La salvezza sta nella micro-nicchia, nell'esperienza unica, nella storia che solo tu puoi raccontare.
Attenzione perchè (non dimentichiamocelo) c’è anche l’intelligenza genuina, quella umana.
Tu sei intelligente e puoi farcela, puoi ingegnarti e creare strategie sostenibili e vincenti. Domandati davvero come puoi stupire i tuoi clienti, come puoi farli felice. Mettiti nei loro panni e… fatica. Da dove iniziare? Struttura 2-3 prodotti davvero validi, imbattibili e insuperabili.
Strutture ricettive senza contenuti ottimizzati per AI
Se la tua presenza online si limita a scheda Google My Business e pagina Booking, le AI non ti troveranno quando gli utenti chiedono "hotel boutique sostenibile Milano centro con spa". Servono contenuti ricchi, strutturati, ottimizzati per Generative Engine Optimization (GEO).
Business model basati su asimmetria informativa
Per anni, agenzie e TO hanno guadagnato anche grazie al fatto che i clienti non avevano accesso facile a tutte le informazioni. Ora l'AI democratizza la conoscenza.
Le auto hanno mandato in pensione i cavalli come mezzo di trasporto. Il web ha rischiato di far sparire le agenzie di viaggio eppure i più intelligenti si sono modernizzati, adeguati e sono riusciti ad intercettare le nuove tendenze.
Sì, pubblicare reel fantastici aiuta ma se prima non c’è nulla, se dietro non c’è una impresa strutturata ai voglia a buttare budget nelle campagne…
COSA PUOI FARE
⏱Come adattarsi e intercettare i nuovi flussi AI-driven
La buona notizia? Puoi trasformare questa rivoluzione in opportunità concreta con mosse strategiche precise.
1. Ottimizza per la ricerca AI (GEO - Generative Engine Optimization): Non basta più la SEO tradizionale. Serve ottimizzare contenuti perché le AI generative li trovino, li comprendano e li raccomandino. Significa: contenuti approfonditi (min 2000 parole), dati strutturati (schema markup), FAQ complete, focus su long-tail keyword conversazionali ("miglior tour operator trekking Dolomiti famiglie"), autenticità ed expertise dimostrabili.
2. Crea contenuti "AI-friendly" con approccio E-E-A-T: Google e le AI premiano contenuti che dimostrano Experience, Expertise, Authoritativeness, Trustworthiness. Per il turismo significa: guide approfondite scritte da esperti veri, case study clienti reali, dati originali, recensioni verificate, trasparenza totale. Come insegna Ann Handley, guru del content marketing: "Rendi utile il contenuto. Rendilo prezioso. Rendilo talmente buono che la gente lo voglia condividere".
3. Implementa chatbot AI pre-vendita che lavorano 24/7: Il traffico chatbot durante eventi come Cyber Monday è aumentato del 1.950%. I bot AI qualificano lead, rispondono a domande comuni, guidano verso conversione anche quando dormi. Russell Brunson, esperto di funnel, direbbe: "Automatizza ciò che si ripete, personalizza ciò che conta".
4. Costruisci un ecosistema dati unificato: Integra CRM, analytics, prenotazioni, email, social in un'unica piattaforma che permetta personalizzazione real-time.
5. Diventa una fonte autorevole che le AI citano: Pubblica ricerche originali, trend report, analisi dati sul tuo segmento turistico. Le AI privilegiano fonti primarie con autorevolezza dimostrata. Come sostiene Jay Baer, autore di "Youtility": "Smetti di cercare di essere incredibile e inizia a essere utile".
COMPITO DELLA SETTIMANA
🌈Opportunità concrete: 7 azioni da implementare subito (anche con budget limitato)
Basta teoria. Passiamo all'azione con sette mosse concrete che puoi implementare nelle prossime settimane, indipendentemente dalle dimensioni della tua impresa turistica. Non limitarti a leggere.
Prendi il tuo calendario e impegna un ora al giorno della prossima settimana per fare queste cose.
Azione #1 - Audit AI della tua presenza digitale (costo: zero)
Vai su ChatGPT, Perplexity o Google Gemini e chiedi: "Suggeriscimi tour operator specializzati in [tua nicchia] in [tua zona]". Compare il tuo nome? Se no, hai un problema di AI visibility. Ripeti con 10 varianti di query che i tuoi clienti tipo potrebbero fare. Annota dove sei presente e dove no. Questo è il tuo punto di partenza.
Azione #2 - Crea una pagina "Super-FAQ" AI-optimized (costo: tempo)
Raccogli le 50 domande più frequenti che ricevi da clienti potenziali. Crea una pagina dedicata con risposte approfondite (200-300 parole per domanda), usando linguaggio naturale conversazionale. Usa schema markup FAQ per strutturare i dati. Le AI adorano questo formato e lo citeranno spesso. Tim Ferriss direbbe: "Elimina, automatizza, delega": questa FAQ elimina domande ripetitive e automatizza le risposte.
Azione #3 - Implementa un chatbot AI gratuito in 30 minuti (costo: gratuito/freemium)
Strumenti come Tidio, ManyChat, oppure i bot pre-vendita di Meta permettono setup rapidi anche senza competenze tecniche. Configura risposte automatiche per le 10 domande top, qualifica i lead ("Qual è il tuo budget?", "Quante persone?", "Quando partiresti?") e passa solo lead caldi al tuo team.
Come insegna Grant Cardone: "Non esiste carenza di clienti, esiste carenza di follow-up efficace". Il bot fa follow-up instancabile.
Azione #4 - Usa AI generativa per creare contenuti scalabili (costo: 20€/mese)
ChatGPT Plus, Claude Pro o Perplexity Pro costano circa 20€/mese. Usali per generare bozze di articoli blog, post social, email newsletter, descrizioni pacchetti. Importante: genera bozze, poi personalizza e arricchisci con la tua esperienza umana. L'AI ti fa risparmiare l'80% del tempo, tu aggiungi il 20% di valore umano che fa la differenza.
Azione #5 - Monitora sentiment e trend con AI analytics (costo: variabile)
Strumenti come Google Alerts, Mention, Brand24 (da gratuiti a 50€/mese) permettono di monitorare cosa si dice di te e del tuo settore. Le versioni avanzate usano sentiment analysis AI per capire se le menzioni sono positive, negative, neutre. Questo ti permette di intercettare crisi reputazionali in tempo reale e cavalcare trend emergenti prima dei competitor.
Azione #6 - Ottimizza per ricerca vocale e conversazionale (costo: zero)
Il 70% delle ricerche vocali usa linguaggio naturale lungo ("Trova un'agenzia viaggi specializzata in viaggi di nozze esotici vicino a me"). Ottimizza i tuoi contenuti per queste long-tail keyword conversazionali. Scrivi come parli. Rispondi a domande specifiche. Usa location precise. Le AI vocali premiano contenuti strutturati così.
Azione #7 - Forma il team (e te stesso) sull'AI applicata al turismo (costo: tempo + formazione)
Dedica 2 ore a settimana per 4 settimane a esplorare strumenti AI per il turismo: testa chatbot, prova content generation, sperimenta analytics predittivi. Come dice Peter Senge, teorico delle learning organization: "Il tasso di apprendimento di un'organizzazione deve essere superiore al tasso di cambiamento dell'ambiente esterno". Nel turismo 2025, il cambiamento è esponenziale: l'apprendimento deve esserlo altrettanto.
Il futuro è già qui (e non è distribuito equamente)
William Gibson, scrittore di fantascienza, disse una frase profetica: "Il futuro è già qui, semplicemente non è distribuito in modo uniforme". Oggi, nel turismo italiano, questa frase è perfettamente calzante.
💰Conclusioni: il nuovo vantaggio competitivo? Sì ma a caro prezzo
Prima di chiudere, è fondamentale che tu capisca cosa significano davvero due termini che sentirai sempre più spesso:
personalizzazione del customer journey
marketing predittivo.
La personalizzazione del customer journey (e perché ti riguarda)
Immagina questo scenario tradizionale: Marco, 38 anni, cerca una vacanza in Toscana per la famiglia. Visita il tuo sito web e vede la stessa homepage che vedono tutti gli altri 5.000 visitatori mensili. Pacchetti generici, foto belle ma standardizzate, testi uguali per tutti.
Ora immagina lo scenario: Marco arriva sul tuo sito. Il sistema AI riconosce (tramite cookie e analisi comportamentale) che è la terza visita in 5 giorni, che ha guardato soprattutto pacchetti famiglia 2 adulti + 2 bambini, che si è soffermato su agriturismi con piscina, che ha visitato pagine su attività outdoor per bambini.
In tempo reale, l'homepage si riorganizza dinamicamente mostrando in evidenza: "Marco, abbiamo selezionato per te 3 agriturismi family-friendly in Toscana con piscina e attività kids". L'email che riceve il giorno dopo non è una newsletter generica ma: "Ciao Marco, abbiamo notato il tuo interesse per la Val d'Orcia. Ecco un itinerario su misura per famiglie con bambini 6-10 anni".
Questo è customer journey personalizzato: ogni touchpoint (sito, email, chatbot, social, advertising) si adatta al singolo cliente in base a comportamenti, preferenze, storico, fase del funnel. Non vede più "un'offerta per tutti", ma "la SUA offerta, al momento giusto".
Perché è rilevante per te? Perché il 71% dei viaggiatori si aspetta ormai questo livello di personalizzazione. Vuole trovare subito quello che cerca. Se la tua comunicazione non è ancora così efficace, il cliente percepisce distacco, genericità, mancanza di attenzione. E sceglie chi lo fa sentire unico.
Che cos'è il marketing predittivo (e come cambia il gioco)
Passiamo al secondo concetto: marketing predittivo. Tradizionalmente, il marketing turistico è reattivo: il cliente ti contatta, tu rispondi. Oppure fai campagne broadcast sperando che qualcuno risponda.
Il marketing predittivo ribalta tutto: anticipa i bisogni prima che il cliente li esprima. Come? Attraverso algoritmi di machine learning che analizzano centinaia di variabili (storico acquisti, pattern di navigazione, stagionalità, comportamenti simili di altri clienti, dati esterni come meteo, eventi, trend social) e calcolano probabilità.
Esempio concreto 1 - Propensione all'acquisto: Il sistema AI analizza un database di 10.000 contatti e assegna a ciascuno un "propensity score" da 1 a 100. Identifica che 127 contatti hanno score superiore a 75 (alta propensione ad acquistare nei prossimi 7 giorni) e automaticamente invia loro un'offerta personalizzata con scadenza urgente. Risultato: conversion rate 8,5% vs 1,2% di una campagna broadcast tradizionale.
Esempio concreto 2 - Prevedere l’abbandono: Un tour operator usa AI predittiva per identificare clienti fedeli a rischio abbandono. Il sistema nota che clienti che non aprono 3 email consecutive, non visitano il sito da 90 giorni e non hanno prenotato nell'ultimo anno hanno 78% probabilità di non tornare mai più. Automaticamente, parte una win-back campaign personalizzata con sconto dedicato e messaggio emotivo. Recupero del 23% dei clienti dormienti.
Esempio concreto 3 - Next-best-offer: Una famiglia prenota un weekend in montagna per dicembre. Il sistema AI predittivo analizza lo storico e calcola che clienti con questo profilo hanno 65% probabilità di prenotare anche una settimana estiva mare entro marzo. Tre giorni dopo la prenotazione invernale, ricevono automaticamente un'anteprima esclusiva delle offerte estive con early booking vantaggioso. Upsell generato: +€2.400 medi per ogni 100 clienti target.
Perché è rilevante? Perché il marketing predittivo ottimizza efficienza e ROI: smetti di sparare nel mucchio e colpisci solo chi è pronto, con l'offerta giusta, al timing perfetto. Le aziende turistiche che lo adottano registrano aumenti di conversion rate del 40-60% e riduzione costi marketing del 30%.
Il problema: questi strumenti costano (tanto), e il gap si allarga
Ora la doccia fredda. Personalizzazione avanzata e marketing predittivo sono gli strumenti più rivoluzionari per generare maggiori incassi nel turismo del 2026. Ma hanno un prezzo.
Le piattaforme enterprise che abilitano queste funzionalità (Adobe Experience Cloud, Salesforce Marketing Cloud, HubSpot Enterprise, Dynamics 365) partono da €15.000-50.000 all'anno, più costi di implementazione, consulenza, formazione, integrazione. Per una micro-impresa turistica o un piccolo tour operator con fatturato sotto i 500K, sono cifre insostenibili.
Questo crea un divario competitivo pericoloso: le grandi catene alberghiere, i network di agenzie strutturate, i tour operator consolidati possono permettersi questi investimenti. Implementano ecosistemi AI avanzati, personalizzano migliaia di customer journey simultaneamente, predicono comportamenti con precisione chirurgica.
Risultato? Loro avanzano più velocemente, acquisiscono quote di mercato, fidelizzano meglio, ottimizzano revenue per camera/pacchetto, riducono costi operativi fino al 20%. Mentre le piccole e medie imprese, bloccate dai costi proibitivi, rimangono al palo con strumenti base e marketing generico.
Cosa fare allora? Comunicazione e marketing diventano ancora più cruciali
Proprio perché i costi delle soluzioni enterprise AI sono elevati, diventa ancora più strategico affinare, ottimizzare e potenziare la tua comunicazione e il tuo marketing con le risorse accessibili che hai.
Puoi imparare a raccogliere più dati e ad analizzarli meglio, puoi concentrarti su pochi punti importanti e svilupparli.
Ma devi aver già costruito le basi solide. Le fondamenta. Anzi i fondamentali.
Le grandi imprese hanno un vantaggio tecnologico, ma tu hai agilità, autenticità, specializzazione. Sfruttale bene e potrai non solo sopravvivere, ma prosperare in questo nuovo scenario.
Il futuro del turismo sarà ibrido: AI per efficienza, umanità per connessione. Chi bilancia bene entrambi, vince.
Ingegnati e fatti valere: la tua intelligenza… artigianale può regalarti tante soddisfazioni
COME SI FA 💡 EXTRA BONUS 💡
Tutorial completo: crea il tuo assistente personale per i social
Nel mondo del turismo, la comunicazione sui social è il tuo biglietto da visita: deve essere autentica, coinvolgente e costante per attrarre clienti ideali.
Ma chi ha tempo di creare contenuti perfetti ogni giorno?
Ecco la soluzione: quattro tutorial pratici e gratuiti per creare assistenti AI personalizzati che conoscono la tua azienda e generano post su misura per Facebook, Instagram, LinkedIn e Google My Business.
Risparmierai ore di lavoro, manterrai coerenza di brand e aumenterai l'engagement – tutto con strumenti accessibili come ChatGPT, Claude, Gemini e Perplexity.
